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Paternò calcio: la morte annunciata, lo scaricabarile, l’assenza della società civile

Manca ancora qualche giorno all’iscrizione in serie D e già il Paternò è dato per morto, nessuno che prova a salvare il salvabile, nessuno che pensa a trovare delle soluzioni, ma si cerca soltanto l’intervento divino per salvare l’unica vera realtà positiva della città di Paternò! La rassegnazione ha preso il sopravvento e tranne l’intervento del Jeff Bezos di turno, crediamo che sopratutto non ci sia la volontà di continuare così, ne tantomeno ci siano le condizioni per poter continuare. Ed ecco che arriva il momento delle colpe, dello scaricabarile, delle accuse reciproche, sport preferito di questa città, dove si parla, parla, ma in sostanza non si conclude mai. Partiamo dal presupposto che i primi sconfitti di questa situazioni sono i tifosi! Cioè tutte quelle persone, 1,10,100,1000 o chicchessia, che hanno a cuore le sorti di questa squadra, gente che indipendentemente da chi siede alla guida del Paternò, ha affrontato e macinato chilometri per seguire un ideale, ma anche per portare con orgoglio il nome della propria appartenenza: il PATERNO’! E qui, immediatamente mi rivolgo a tutti quelli con la puzza sotto il naso, tutti quelli che etichettano come “villano” o sottoproletario il tifare la propria città e che invece vantano ai 4 venti di essere abbonati alla Juventus, al Milan, all’Inter o addirittura al Catania. A questi indegni, di chiamarsi cittadini paternesi, diciamo solo ed esclusivamente, che chi tifa PATERNO’, a prescindere, è 1 milione di volte meglio di voi, ignavi! Poi c’è la società, con un Presidente che sicuramente non meritava l’esposizione dello striscione, perchè comunque sia, in questi anni, seppur con una gestione tutta particolare, con i suoi pro e i suoi contro, ha portato avanti la baracca e lo ha fatto con dignità. Sì, è vero, ha commesso degli errori nella gestione del brand, nei rapporti con le istituzioni e la tifoseria, ma Mazzamuto è stato pur sempre quello che negli ultimi anni ha reso possibile, fare calcio a Paternò! Certo, non capiamo, il motivo del perchè abbia lanciato l’appello e il grido d’aiuto soltanto negli ultimi venti giorni, così come non capiamo il perchè si debba ostinatamente instaurare un clima di odio con eventuali controparti, ma la verità è che forse Mazzamuto si è stancato, e non ha trovato chi lo potesse aiutare o supportare. E qui arriviamo al nodo della situazione, in tutta questa vicenda c’è una parte, che si è totalmente disimpegnata, che si è volutamente fatta da parte e che tramite questa situazione, ha portato tutti al baratro. Parliamo della Politica, vera assente di tutta questa vicenda, e che è alla base di tutti i mali! Infatti, se Mazzamuto è arrivato a questo Aut Aut, è proprio perchè la politica locale lo ha abbandonato e forse anche illuso, gli era stato promesso una sorta di condono, tramite sponsorizzazione, per il debito che la società ha nei confronti del Comune, per l’utilizzo delle (fatiscenti e ignobili) strutture sportive, ma questo non si è mai concretizzato, anzi ultimamente il Comune ha rilanciato, chiedendo alla Società il pagamento del debito, stracciando peraltro l’accordo di risanamento proposto…. In pratica, non solo il Paternò (come tutte le società sportive di Paternò) deve avere a che fare con le strutture sportive più disastrate di tutta Italia (se non ci credete, andate a vedere le condizioni del Bottino o del Falcone-Borsellino, per non parlare del Parisi), ma per giunta devono pagare i prezzi più alti di tutta la Sicilia! La politica locale ha dunque fallito, nei rapporti con la società, il sindaco interpellato dalla società, ha mostrato disinteresse e nessuna voglia di intervenire per salvare la società, ma non è stata da meno l’opposizione dentro e fuori il Consiglio, con i silenzi assordanti e forse, un pizzico di piacere che qualcuno gusta nel ritrovarsi in questa situazione! La società civile è completamente assente e disinteressata, come se questa squadra non abbiamo portato benefici…. ma d’altronde l’assenza di gente allo stadio non è dettata dall’assenza dei tifosi, ma appunto dall’assenza della società civile e della politica, che se n’è completamente fregata di questa squadra! Insomma, la morte del Paternò è la sconfitta di tutti, e non solo di quei 4 pazzi che seguiamo il Paternò, non solo di chi porta con orgoglio il nome di questa città in giro per l’Italia, è la sconfitta di una città, che già morta e sepolta da anni di mala politica, e con ciò perderebbe l’unica nota positiva di questi anni. Scriviamo il condizionale, perchè le iscrizioni sono ancora aperte, il tempo per iscrivere la squadra c’è, e parliamoci chiaro, qualora Mazzamuto ricevesse l’aiuto giusto continuerebbe, stesso discorso se ricevesse un’offerta per garantire il futuro della società. E quindi la domanda che mi pongo è semplice: “Invece di trovare il colpevole, ce la facciamo tutti a salvare il Paternò?”.