Caro Direttore,
ho letto con interesse ciò che hai scritto a proposito del video che circola da giorni su quella corsa di calessi, scooter ed assembramenti da irresponsabili.
Un video che testimonia qualcosa che accade di frequente e non certo occasionalmente.
Le tue parole sono intrise di passione e sono lo sfogo amaro di chi in questa città c’è nato, ci vive e continuerà a credere assieme alla propria famiglia che si cresce per essere donne e uomini migliori.
Una indignazione che non è tanto nel video in sé: bensì nel messaggio chiaro che trasmette e nel valore marcio che rappresenta.
Paternò dovrebbe essere il nostro Paradiso. E tutto avremmo per vivere in un territorio ricco e pieno di bellezza. Ma, in queste condizioni, il presente è tragico e il futuro rischia di divenire iperbole del peggio.
Tuttavia, sappiamo che non dobbiamo cedere alla facile tentazione della rassegnazione: il nostro compito è quello di denunciare pubblicamente fatti del genere e tenere la schiena dritta.
Sarebbe anche, e soprattutto, compito della politica indicare una strada ed essere riferimento. Ma buona parte dell’attuale classe dirigente locale è ormai ossessionata dalla ricerca convulsiva del consenso a tutti i costi e, dunque, si preferisce anche soprassedere su certi fatti.
Ma, dicevo, non dobbiamo rassegnarci. La nostra cautela deve tramutarsi in azione. Il nostro buonsenso in coraggio e audacia.
E per fortuna la nostra città ha anche ben altre storie: storie di eccellenza,di volontà e di forza che un po’ redimono un tempo consacrato alla cecità. L’ultimo barlume di speranza che ci fa credere che un giorno non saremo ricordati soltanto per la banalità del banale: per un Mi piace su facebook.
E che qualcosa di noi, qualcosa di meglio di uno dei soliti slogan, resterà.
Ma la mia è, probabilmente, solo un’illusione.
Grazie per lo spazio che hai voluto dedicarmi.