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Presidente Mazzamuto come va? Una piacevole conversazione con il massimo dirigente del Paternò calcio

Oggi 29 marzo, non potevamo dimenticarci del Paternò e del campionato che ha condotto in testa fino a questo momento, e nel sottolineare, che tra tante iniziative, è lodevole anche la raccolta fondi organizzata dalla Curva Sud, abbiamo pensato di intervistare il presidente Ivan Mazzamuto. All’apparenza taciturno, riflessivo, dotato di uno spirito manageriale non indifferente, calciatore provetto, da quando il suo nome si è legato a quello del calcio a Paternò, non sono solo arrivati dei risultati positivi e vincenti, ma è si è soprattutto instaurata la serietà, la professionalità e l’organizzazione, aspetti che purtroppo, nella città di Paternò, sponda calcio, mancavano da un bel pezzo. Con Lui abbiamo parlato della situazione attuale, quali sono i suoi sentori, insomma è stata una bella chiacchierata, seppur lontani dall’emergenza #coronavirus. Sono tanti gli interrogativi, le ipotesi, le altrettante mancate risposte. Anche lo sport ha subito, come ogni aspetto della quotidianità di ciascuno, gli effetti, devastanti, di questa emergenza sanitaria senza precedenti. Quale sarà il destino dei campionati? Quali i meccanismi, qualora non si dovesse tornare in campo, di promozione e retrocessione? Tanti i dubbi e tante incertezze, e, fra  addetti ai lavori, giocatori e tifosi, aleggia il solito interrogativo: come finirà? Intanto il Paternò Calcio, lo abbiamo lasciato lì, primo in classifica, a quota 59 punti, unica squadra imbattuta in Italia, fra campionati e coppa, ansiosa di traguardare quell’obiettivo tanti desiderato e sudato, a meno cinque battaglie dalla fine di questa strepitosa stagione. Ecco le parole del presidente della società rossazzurra, Ivan Mazzamuto, il quale, come tutti, del resto, si augura di poter nuovamente tornare in campo, a porte aperte, per concludere questo percorso pieno di emozioni e soddisfazioni. Ipotesi, o meglio, speranza, di futuro assai incerto vista l’entità devastante di questa pandemia. 

Una formazione del Paternò con alcuni dirigenti (© Foto Anicito – vietata la riproduzione, condivisione e soprattutto la modifica senza citare la fonte)

“Personalmente, come tutti del resto, vivo questo momento con grande dispiacere, ma, allo stesso tempo, nutro e coltivo la speranza che tutto possa tornare, presto alla normalità. Per quanto riguarda il Paternò Calcio, non posso far altro che sperare che,  di conseguenza, si riprenda a giocare, e a porte aperte, perché per noi il sostegno dei nostri tifosi è indispensabile. Purtroppo, penso che, questa situazione, permanga ancora per un po’ di tempo e probabilmente non si torni in campo.

–Qualora decidessero di annullare la stagione, Lei secondo noi, avrebbe motivo di critica?

“A mio avviso questa ipotesi non deve essere presa neanche in considerazione, non si può annullare un campionato a cinque-sei giornate dalla conclusione, sarebbe ingiusto è inaccettabile per tutte quelle squadre che hanno investito tanto”.

-Secondo Lei qual è la soluzioni migliore? La cristallizzazione delle classifiche, così come si fece durante la guerra, con le prime classificate promosse e l’ultima retrocessa, con le altre che farebbero solamente playoff e playout, secondo Lei è una via praticabile?

“Se non si dovesse tornare in campo penso che la soluzione migliore sia quella di promuovere le prime due  in classifica senza play off , dunque per quel che riguarda la zona do bassa classifica, una retrocessione, del resto c’è già un precedente…”.

 –Com’è stata questa stagione?

“Fino ad ora è stata una stagione eccezionale, con tanti record a livello nazionale, imbattuti in campionato e in coppa , unica squadra dalla serie A all’eccellenza, miglior difesa in Italia con solo 8 gol subiti. Abbiamo avuto la fortuna di trovare oltre a validi giocatori, persone serie, professionali e con grande personalità. Tutto questo è stato possibile grazie a una grande dirigenza,  e un ottima organizzazione societaria”. 

-Un saluto ai tifosi e qualora l’anno prossimo sarà serie D, cosa si aspetta di fare?

“Ai  tifosi non posso che dire “grazie” per il sostegno, l’affetto che hanno sempre mostrato nei miei confronti e, soprattutto, nei confronti della squadra. Sicuramente giocare a Paternò, vincere a Paternò è tutta altra cosa rispetto ad altre realtà. Il valore aggiunto è sicuramente legato ai nostri ultrà, che, con il loro calore fanno sentire chiunque indossi la maglia rossazzurra  “Giocatori” , investiti di grandi responsabilità. Per il resto non mi sbilancio, ancora siamo in eccellenza.  Quando saremo certi di un’eventuale promozione in serie D, ne riparleremo”.

Infine ringraziamo l’addetto stampa Federica Zammataro per il supporto nella stesura di questo articolo

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Vincenzo Anicito

Esteta, curioso, intrigante, riflessivo, odia gli stereotipi, ama Paternò e il Paternò calcio, il paesaggio al tramonto, il mare d'estate dopo le 19:00 e dormire con il rumore della pioggia

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