L’accordo all’interno del centrodestra era chiaro fin dall’inizio: chi nella coalizione avrebbe ottenuto la maggioranza, qualora il centrodestra fosse stato avanti, sarebbe stato designato quale Premier. Il risultato nazionale premia il centrodestra con il 37% sia alla Camera che al Senato, con la Lega quasi al 18%, Forza Italia supera il 14%, Fratelli d’Italia in calo con quasi il 4,3%, mentre Noi con l’Italia non supera la soglia di sbarramento del 3% fermandosi all’1,30%. A questo punto appare scontato che sarà Matteo Salvini il prossimo Presidente del Consiglio, ma per poter governare ha bisogno del contributo di parte di futuri senatori e deputati PD. Infatti il Movimento 5 stelle, seppur protagonista di un exploit senza precedenti si ferma al 32%, tutto ciò ai danni di un Pd in caduta libera. Il dato inconfutabile in Italia è lapalissiano: la sinistra non esiste più. Infatti il Pd si ferma al 18%, mentre tutte le liste della coalizione di centrosinistra non sono arrivate a superare lo sbarramento. Lo stesso partito di Liberi e Uguali, versione comunista del Pd supera di pochissimo la soglia con un risicato ed emblematico 3,4%. Insomma il flop targato Renzi-Grasso-Boldrini è servito! Analizzando il voto, il successo della Lega è senza precedenti in regioni dove spesso e volentieri aveva fatto da comparsa, oggi è diventato il primo partito come nel Lazio, in Umbria, in province rosse come a Livorno e dulcis in fundo anche a Paternò la Lega ha superato Fratelli d’Italia, con un risultato impensabile fino a qualche anno fa. La prossima mossa a livello politico sarà dunque quello di verificare la governabilità e da questo punto di vista, entreranno in campo le strategie che sicuramente le file del centrodestra ad ingrossarsi.
