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18 anni fa…quando Paternò toccò il cielo con un dito
Riprendiamo l’articolo pubblicato due anni, debitamente corretto, in occasione dei 18 anni dalla mitica partita in cui il Paternò conquista la serie C1. Riproponiamo lo stesso articolo, sempre attuale, aggiornandolo nelle date.
La mattina di 18 anni fa i paternesi hanno avuto un dolce risveglio, per una volta nella vita si sono sentiti orgogliosi, hanno affrontato la vita con grande entusiasmo ed hanno apprezzato il piacere che può derivare da un’impresa sportiva, come quella che il giorno prima aveva compiuto la sua squadra di calcio. Il 9 giugno di 18 anni fa il Paternò superava il Foggia in finale playoff della serie C2 ed approdava in serie C1, una categoria mai vista da questi parti e la possibilità di confrontarsi con piazze calcistiche importanti, nobili decadute e luoghi dove fino a quel momento Paternò rappresenta soltanto un luogo qualsiasi, rinomato per le sue arance e nulla più. Quel giorno l’intera città impazzì, i caroselli di auto si susseguirono per tutta la notte, la festa proseguì nei giorni successivi fino ad una grande parata avvenuta in una piazza Indipendenza tutta tappezzata di striscioni rossazzurri, dove la vicinanza alla propria squadra di calcio, raggiunge il suo apice. Erano gli anni di capitan Pagana, di Vincenzo Del Vecchio, Nicola Polessi, Giuseppe Del Giudice, Giuseppe D’Antone, Nino Di Dio, Massimo D’Aviri, Angelo Tasca, Giampiero Clemente, Rocco Napoli, Umberto Brutto, Gianluca Musumeci, Gaetano Calà Campana, Gaetano Calvaresi, Gaspare Cacciola, Seby Sapienza, Genny Del Prete, Manolo Liberati e tanti altri ancora, in panchina il mitico Pasquale Marino, coadiuvato da Angelo Sciuto, Aldo Aiello, il prof. Petralia e Pippo Pecorino, i fratelli Lo Bue con a capo Marcello, il sig. Milici, il ds Ciccio Sotera, il segretario Claudio Cammarata, il massaggiatore Dispinzeri e il magazziniere Garufi e infine l’indimenticato signor Marletta, eroi in maglia rossazzurra che hanno reso epica la vita dei paternesi in un momento della loro storia. Grazie ancora per quei momenti vissuti, nella speranza che si possano rivivere, pubblico una carrellata di articoli, tratti dalla pagina di Nicola Polessi, tra cui alcuni miei articoli, di cui vado molto fiero. Forza Paternò!