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Il segretario del Paternò calcio Carmelo Licciardello lancia la proposta di una D tutta siciliana

Alzi la mano a chi non manca il calcio giocato, in particolar modo ai tifosi o a tutti quei simpatizzanti che hanno accompagnato quest’anno la cavalcata del Paternò, che purtroppo, non si è potuta concludere a causa del #Coronavirus. Appunto concludere, perché è giusto dare una conclusione ai campionati, in un modo o in un altro e semmai discutere a più raggio, una possibile riforma dei campionati. Ricordiamo infatti che al di là dell’emergenza sanitaria, questo virus ha portato una drammatica crisi economica, che inevitabilmente toccherà anche il settore calcio. Abbiamo parlato di questi argomenti con un esperto del settore, come il segretario del Paternò calcio Carmelo Licciardello, il quale seppur ha una giovane età, vanta nel suo curriculum, una serie di esperienze importante e una preparazione di legislazione calcistica non indifferente.

-Da addetto ai lavori, come prevedi che finirà questa stagione?

“La cosa più giusta da fare, è la promozione della prima classificata e retrocessione dell’ultima e se proprio nel nostro girone B si vuole fare un’eccezione, visto che non tutti hanno giocato le stesse gare, fare fede alla classifica del girone d’andata”.

-E’ da 3 anni che sei a Paternò, come ti trovi e soprattutto hai notato un’evoluzione societaria?

“Essendo paternese è sempre un piacere vincere e lavorare per la squadra della propria città. Devo dire, senza giochi e parole di parte, che presidente come a Mazzamuto, se ne vedono pochi in circolazione. Ti dà tutta la fiducia e ti fa lavorare al meglio, ha costruito una società che nel tempo è diventata una famiglia e fa piacere che le altre squadre anche di categorie superiore ti piglino ad esempio. Un gruppo il nostro gruppo composto da Marco Tripoli, Ciccio Di Perna, Strianese, Graziano Strano, Santagati, Scinà e Federica Zammataro e tanti altri collaboratori, penso in cui sicuramente spicca la serietà e professionalità di tutti”.

-Da più di 15 giorni, hai lanciato l’idea di un girone di serie D siciliano, ci puoi spiegare di cosa si tratta?

“Visto il momento che stiamo attraversando sarebbe opportuno fare delle riforme dei Campionati sia regionali che nazionali. Il dopo virus vuol dire crisi economica, che arriverà fino al 2021, quindi un girone di serie D tutto Siciliano, stile anni 80, quando si chiamava Interregionale sarebbe l’ ideale. 18 società isolane, con un costo delle trasferte ridotto del 60%, grandi derby dall’indubbio fascino e minimo 15 gare casalinghe con incassi da Lega Pro”.

-Quanto è attuabile questa proposta? A tal proposito, cosa ne pensano le altre società, hai parlato con i presidenti di serie D ed Eccellenza, e con i vertici della Lega Sicula?

“Le società di serie D sono tutte d’accordo perchè per poter ripartire, per forza di cosa devi riformare. Un presidente pensa ad riavviare la sua azienda quindi se le conviene fa Calcio, la Lega Sicula e la Lnd Roma (organizzatrice campionato di serie D), per essere credibile deve venire incontro alle squadre apportando queste riforme”.

– Dopo l’emergenza Covid-19 cambierà qualcosa nel modo di intendere il calcio?

“Per forza deve cambiare, come cambieranno le nostre usanze di vita, il calcio, seconda industria in Italia, per poter sopravvivere deve per forza riformarsi, come avverrà in serie C”.

-Infine, vorremmo che ci ipotizzassi come secondo la tua visione saranno i prossimi campionati tra C, D ed Eccellenza e sempre per ipotesi quali squadre la comporranno?

“Penso ad una Serie C d’Elitè (vecchia C1) e una vecchia formula della serie C2, la serie D deve diventare una serie D regionale per varie cause. I campionati regionali (Eccellenza e Promozione) devono essere improntati su squadre che possono disputarli per evitare ogni anno chi gioca, chi Riposa, chi si iscrive e falsa, per essere credibili bisogna essere più professionali. In tal senso immagino un girone di serie D con Paternò, Dattilo, Sant’Agata, Siracusa, Canicatti, Akragas, Licata, Sancataldese, Giarre, Troina, Marsala, FC Messina, Acireale, Acr Messina, Marina di Ragusa, Biancavilla, Rosolini e qualche sorpresa…”.

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Vincenzo Anicito

Esteta, curioso, intrigante, riflessivo, odia gli stereotipi, ama Paternò e il Paternò calcio, il paesaggio al tramonto, il mare d'estate dopo le 19:00 e dormire con il rumore della pioggia

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