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Botta e risposta tra Naso e l’opposizione sulla mancata approvazione in Consiglio dell’anticipazione di liquidazione

È bufera in Consiglio, dopo che con l’uscita dell’opposizione è venuto meno il numero per approvare l’anticipazione di liquidità (mancavano Cunsolo e Rapisarda, mentre Paternò è arrivato in ritardo), uno strumento della Cassa depositi e prestiti per ottenere più di 2 milioni e 600 mila euro. Il sindaco Naso ha prontamente convocato una conferenza stampa in cui ha tuonato contro l’opposizione: “A seguito della mancata deliberazione da parte del Consiglio Comunale del ricorso all’anticipazione di liquidazione da richiedere alla Cassa Depositi e prestiti, la cui deliberazione, avrebbe dovuto essere esitata entro e non oltre il 28 febbraio 2019, mi corre l’obbligo di comunicare a tutta la città di Paternò le dannose conseguenze derivanti dal comportamento irresponsabile posto in essere da quei consiglieri comunali che in data odierna, nonostante fossero presenti, hanno preferito non sedersi in aula, non consentendo il raggiungimento del numero legale ed impedendo al Consiglio comunale di poter approvare il documento di cui trattasi. L’approvazione della proposta avrebbe consentito all’ente di avere nella propria disponibilità immediatamente delle risorse finanziarie per un importo di € 2 milioni e 606 mila euro grazie alle quali il Comune di Paternò avrebbe potuto e dovuto, entro quindici giorni dall’erogazione, onorare i propri debiti commerciali con professionisti, imprese, piccoli artigiani ecc., dando a questi ultimi, in tempi brevissimi, una boccata d’ossigeno in un momento di grave crisi economica mondiale. Quanto sopra, evidentemente, è stato impedito dai consiglieri oppositori, in maniera del tutto immotivata. Le conseguenze ancora più gravi riguardano l’esercizio finanziario 2020, in quanto la legge di stabilità nazionale prevede che in caso di mancato accesso al fondo di cui trattasi, la percentuale di accantonamento da dover prevedere nel 2020 per la costituzione del fondo dio garanzia debiti commerciali ex art.1 comma 862 della L. 30/12/2018 n. 145 sarà raddoppiata. Al contempo sarà raddoppiata la percentuale di riduzione dei costi per consumi intermedi di cui all’art.1 comma 864 della citata legge. Quanto descritto comporterà, inevitabilmente, dei tagli alle spese per i servizi da rendere alla cittadinanza con l’aumento delle tasse locali, con conseguenze dirompenti per i cittadini”. L’opposizione con un comunicato unificato risponde: “Ancora una volta il sindaco mistifica la realtà. Parla di debiti che devono essere pagati quando, fino a ieri, diceva che era tutto iscritto in Bilancio. Le sue sono accuse vili e inaccettabili: oggi i gruppi di opposizione hanno salvato la città dall’ennesimo debito milionario che sarebbe caduto nelle tasche già martoriate dei cittadini. Altro che cancellazione dell’Addizionale Irpef della quale si era fatto vanto il primo cittadino in campagna elettorale! L’attuale sindaco verrà ricordato per gli enormi buchi finanziari che ha prodotto. E le sue sono lacrime di coccodrillo tant’è che, una delibera così importante (come asserisce che fosse) è stata portata in consiglio solo l’ultimo giorno e senza che avesse la maggioranza. Eppure è lui che detiene la maggioranza assoluta: cosa c’entra l’opposizione? Sembrava uno scherzo di carnevale e, invece, si tratta di improvvisazione allo stato puro. A pagarne amaramente le conseguenze è la città. Sempre più abbandonata a se stessa; vittima delle beghe politiche dell’amministrazione; ostaggio dell’assenza assoluta di programmazione. Il sindaco ne prenda atto e, per coscienza, rimetta un mandato per il quale si è rivelato inadeguato“.

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Vincenzo Anicito

Esteta, curioso, intrigante, riflessivo, odia gli stereotipi, ama Paternò e il Paternò calcio, il paesaggio al tramonto, il mare d'estate dopo le 19:00 e dormire con il rumore della pioggia

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