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Il Paternò calcio lancia un grido d’allarme, ma non è questo il momento di farlo!

Questo è il classico periodo dell’anno, dove per i tifosi del Paternò diventa tutto un calvario… E’ il momento in cui si avanzano delle pretese, si cercano degli aiuti e con precisione quasi svizzera, arriva il puntuale grido d’allarme della dirigenza, che minaccia di non iscrivere la squadra! Anche oggi, ecco che arriva il comunicato disarmante, di quello che nessun tifoso vorrebbe mai leggere, ma i tifosi in tal senso cosa possono fare? Niente, tranne che promettere di sottoscrivere l’abbonamento, nonostante possa esserci la possibilità di non vedersi neanche una partita, sia per gli arcinoti problemi della mancanza di uno stadio come si deve (bastano 4 nuvole per allontanare chiunque), che per i recenti richiami al rinnovo della licenza di agibilità. E allora a chi è rivolto questo appello? Ai politici, sì certo, ma quali politici? Quelli con cui la dirigenza va puntualmente a braccetto, comprese presentazioni e via dicendo, ma da cui non ha mai ottenuto nulla…. anzi oggi reclama il pagamento (giustamente) delle utenze? Oppure quella politica, che oggi non è alla guida della città, ma che lo potrebbe essere in futuro? E se sì quest’ultima come potrebbe aiutare? A questo punto, crediamo che l’appello sia riservato agli imprenditori e qui si apre una voragine. Parliamoci chiaro, ma chi è questo imprenditore che oggi verrebbe a Paternò, a investire in una squadra che non ha uno stadio? E di conseguenza, un seguito di un certo livello? Non vogliamo recitare il ruolo del professore di turno, ma in tal senso gli errori di immagine, di comunicazione e di gestione dei rapporti con le istituzioni locali, regionali e nazionali, sono ben evidenti e qui, c’è davvero ben poco da discutere. Quindi le soluzioni, sono davvero poche, da una parte proseguire con la speranza, che un giorno, lo stadio possa trovare nuova luce e quindi ripartire da qui, quindi nel frattempo trovare qualche appassionato, in grado di affiancare o subentrare all’attuale proprietà, perchè un titolo di serie D, in una città che comunque non è l’ultima arrivata in tema di calcio, è sempre un qualcosa in più, dall’altra il fallimento! A noi, sembra davvero tardivo, oggi lanciare un grido d’allarme, non c’è il tempo per cercare chicchessia, non c’è lo spazio per allestire un futuro, ma bensì la procedura da fare è semplice. Partire, magari in economia, allestire una squadra di giovani ambiziosi, allenatore compreso (il buon Pino Truglio sarebbe l’ideale), con l’innesto di qualche senior di grande qualità, quindi nel frattempo cercare nuova linfa con l’ingresso di nuovi imprenditori e soprattutto sollecitando (cosa che non si è mai fatto veramente!) l’amministrazione comunale a presentare il progetto per la ristrutturazione dello stadio! E poi, lasciateci dire una cosa, ma perchè l’anno scorso è stata fatta quella inutile partnership con il Catania? Cosa ha portato? immagine, giocatori, soldi? Niente di tutto ciò, solo critiche e sberleffi da parte di altre tifoserie….. Ci dispiace leggere quel tipo di comunicato, ma caro Ivan Mazzamuto, non è ora il momento di issare bandiera bianca!

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Vincenzo Anicito

Esteta, curioso, intrigante, riflessivo, odia gli stereotipi, ama Paternò e il Paternò calcio, il paesaggio al tramonto, il mare d'estate dopo le 19:00 e dormire con il rumore della pioggia

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